Dopo aver tenuto delle consultazioni, il Presidente
affida ad un membro del Parlamento l'incarico di formare un nuovo governo. Per
riuscirvi, questi deve presentare, entro 28 giorni dall'affidamento di questo
incarico, una lista di ministri da sottoporre all'approvazione della Knesset e un
programma di linee-guida per l'attività di governo. Tutti i ministri devono
essere cittadini israeliani, residenti nel paese e membri eletti della Knesset.
Una volta ottenuta l'approvazione, i ministri sono responsabili verso il primo
ministro dell'adempimento dei propri doveri e rispondono alla Knesset delle
loro azioni. Alla maggior parte dei ministri è assegnato un portafoglio e la
conduzione di un ministero; i ministri senza portafoglio possono essere
chiamati ad assumersi la responsabilità di guidare progetti speciali. Il primo ministro
può prestare servizio anche come ministro con uno specifico portafoglio. I
ministri, con l'approvazione del primo ministro e del governo, possono nominare
i vice ministri; tutti devono essere deputati della Knesset. Come la Knesset,
anche il governo di solito resta in caric per quattro anni, ma la sua durata
può essere abbreviata dalle dimissioni, da uno stato di inabilità o dalla morte
del primo ministro, oppure da un voto di sfiducia da parte della Knesset.
Se il
primo ministro non è più in condizione di continuare nel suo ufficio perché
deceduto, o perché ha rassegnato le dimissioni, o perché si trova sotto accusa oppure
perché la Knesset ha espresso nei suoi confronti un voto di sfiducia, il governo
nomina uno dei propri membri (il quale deve essere anche deputato della nKnesset)
come facente funzioni di Primo Ministro. Nel caso di un voto di sfiducia, il governo
e il primo ministro mantengono il loro ruolo fino alla formazione di un nuovo
esecutivo.
Elezioni
Le
elezioni sono generali, nazionali, dirette, imparziali, segrete e
proporzionali. L'intero paese costituisce un singolo collegio elettorale e tutti
i cittadini hanno diritto a votare dall'età di 18 anni. Il giorno delle elezioni
gli elettori danno il proprio un voto al partito politico da cui desiderano essere
rappresentati alla Knesset. Il giorno delle elezioni è festivo in tutto il
Paese, sono a disposizione trasporti gratuiti per gli elettori che si trovino in
quel giorno fuori dal proprio distretto elettorale, e vengono allestiti seggi
elettorali per il personale militare, per i ricoverati in ospedali e per i
detenuti, così come per i marinai della marina mercantile e per gli israeliani
che si trovano all'estero per svolgere incarichi ufficiali. La Commissione Elettorale
Centrale, che è guidata da un giudice della Corte Suprema e che comprende rappresentanti
dei partiti presenti alla Knesset, è responsabile della conduzione delle
elezioni. Commissioni elettorali regionali supervisionano il corretto operato
delle commissioni locali, in cui sono presenti rappresentanti di almeno tre
partiti della Knesset uscente. In ognuna delle elezioni, fino ad oggi, c'è
stata un'affluenza alle urne tra il 77 e il 90 per cento di tutti gli aventi diritto,
denotando in tal modo il grande interesse che la maggior parte degli israeliani
nutre per la propria politica nazionale e locale. Le elezioni della Knesset
sono basate su un voto per un partito piuttosto che per i singoli, e i molti
partiti politici che si candidano per la Knesset riflettono una vasta gamma di
vedute e convinzioni.